Abbiamo intervistato la mamma di una delle famiglie che aderiscono al programma Famiglie aiutano le famiglie della Ciudad de los Niños: il programma che permette di accogliere in un contesto familiare bambini da 0 a 5 anni che hanno perso le cure genitoriali o sono stati vittime di violenza o maltrattamenti.
Famiglie aiutano le famiglie
Il programma si è inaugurato il 10 settembre del 2019 e da quella data ad oggi sono stati accolti 92 bambini all’interno delle 10 famiglie che hanno aderito al programma. Le famiglie vengono attentamente valutate e infine accreditate dalla nostra equipe educativa e poi dai servizi sociali di Cochabamba. Una volta entrate nel programma vengono equipaggiate con tutto il necessario per poter accogliere i bambini ed entrano in un programma di formazione continuo.
LA TESTIMONIANZA DI UNA MAMMA
Presentati
Mi chiamo Martha e mio marito è Limbert, abbiamo un figlio Lucas di 9 anni, mia madre Marcelina vive con noi, io sono la sua figlia adottiva, mi ha cresciuto da quando avevo 7 anni, mia madre biologica non era in grado di prendersi cura di me, grazie a mia madre Marcelina, sono stata educata con valori sani e vivendo come una vera famiglia. Siamo una famiglia sostituta con tanti bambini, che proteggiamo e curiamo. Arrivano da situazioni di abbandono, abuso, ammalati e tristi, per noi l’arrivo di ogni bambino o bambina è una grande gioia e averli è una sfida per cambiare le loro vite e le condizioni in cui si sono trovati.
Facciamo parte del programma dal 2019, la prima bambina che abbiamo accolto è stata Eliana, averla con noi ha cambiato le nostre dinamiche domestiche. Quando se ne vanno è triste per noi, anche se sappiamo che tornano dalla loro famiglia e che il team di professionisti ha lavorato con loro per renderli padri e madri migliori; questo ci fa stare tranquilli, ma alla loro partenza sappiamo che avremo per sempre un grande vuoto dentro di noi.
Come hai conosciuto la Ciudad de los Niños?
Mi ha chiamato la signora Graciela, un’altra mamma del programma, e mi ha detto che la Ciudad de los Niños cercava famiglie per l’affidamento dei bambini. Commossa dall’iniziativa, ne ho subito parlato con mio marito, mio figlio e mia mamma, a tutti è piaciuta l’idea di prendersi cura dei bambini e che sarebbero venuti a vivere a casa con noi.
Mio marito ed io abbiamo svolto un colloquio, hanno visitato la nostra casa, sono venuti anche i servizi sociali e alla fine ci hanno accettato come famiglia, ormai sono 2 anni che facciamo parte del programma e ci prendiamo cura dei bambini come una vera famiglia.
Perché hai deciso di entrare nel programma?
Tutta la mia famiglia ha la vocazione di prendersi cura dei bambini, sin da quando ero molto giovane, ancora single, ho aperto un centro per l’infanzia qui a casa mia (un asilo nido), occupandomi dei bambini del quartiere mentre le loro madri lavoravano, ecco dove è nata la mia vocazione alla cura dei bambini.
Ora come famiglia sostitutiva, i bambini arrivano a casa nostra in cattive condizioni di salute, sappiamo che i loro genitori non possono averli o non hanno interesse in loro, li riceviamo con tanto amore. Solo vedendoli si guadagnano il nostro amore, dopo un po’ si vede che anche loro sono desiderosi di ricevere affetto, cure e attenzioni. Sappiamo che è un compito arduo, ma è nostro dovere prenderci cura di loro e aiutarli a superare le situazioni che hanno passato e vissuto.
Diamo loro le attenzioni di cui hanno bisogno, ci sono momenti in cui non dormiamo vegliando sul loro sonno, quando si ammalano soffriamo insieme a loro, gli diamo amore e giochiamo con loro, e vedere come iniziano a riprendersi ci incoraggia e ci rende felici.
Parlaci della tua esperienza come famiglia sostitutiva
Ho iniziato a prendermi cura dei bambini a casa mia con il programma Infante, una ONG che accoglieva i bambini in famiglia, ci sono stata per 3 anni e mi sono presa cura di 4 bambini, quell’esperienza ha reso consapevole tutta la nostra famiglia, abbiamo visto l’importanza di avere con noi bambini e bambine, anche se non erano figli nostri. Quando si è presentata l’opportunità di essere una famiglia sostitutiva con la Ciudad de los Niños, siamo stati molto felici, siamo felici di far parte di questo programma, finora abbiamo accudito e accolto 19 bambini, per lo più neonati, ma anche fratellini dai 3 ai 5 anni di età.
Com’è il rapporto con i bambini che accogliete?
Con tutti i bambini, anche se per poco tempo, diamo per scontato di essere i loro genitori: mio marito è il padre, io sono la madre, mio figlio è il fratello maggiore e mia madre è la nonna che li coccola. Diamo loro amore, sicurezza, attenzione ai loro bisogni, stimolare il loro sviluppo e renderli bambini felici ci da forza ogni giorno. Di ognuno conosciamo il carattere, tutti diversi e unici, conoscere i loro gusti e vederli sorridere è la cosa più bella.
Ci racconti un ricordo che vorresti condividere?
Il bellissimo ricordo che abbiamo di ciascuno dei bambini è vederli, accompagnarli e incoraggiarli nei loro primi passi, nelle loro prime parole e i loro piccoli gesti, quando dicono mamma e papà, vederli di nuovo sani, sempre felici e sorridenti. Tutto questo ci riempie di gioia e ci emoziona.
Quale messaggio vuoi trasmettere a chi leggerà la tua esperienza?
Il messaggio che posso condividere è che è bello far parte del programma di famiglia affidataria temporanea, accogliere i bambini è prezioso per tutti, è unico. I bambini arrivano in condizioni precarie, e grazie a questo programma possiamo vedere i loro cambiamenti, hanno bisogno di una famiglia, e noi ci prendiamo cura di loro e li amiamo come se fossero i nostri figli, ogni bambino è molto speciale per noi.
È fondamentale permettere ai bambini di crescere in un contesto familiare, evitando tutti i rischi che si hanno quando crescono all’interno dei centri di accoglienza. I primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per il loro sviluppo, in tutte le aree cognitive: emotiva, sociale e psicologica. Non c’è niente di meglio che crescere in famiglia.
I risultati del progetto, unico in tutta la Bolivia e avviato grazie alla collaborazione con Unicef, sono straordinari: il 70% dei bambini che accogliamo sono reintegrati nella propria famiglia di origine o quella allargata. Se non offrissimo questo servizio molti di questi bambini sarebbero costretti a vivere per molti anni in un centro di accoglienza, e non avrebbero una crescita adeguata.
Insieme a UNICEF Bolivia, ci stiamo impegnando a diffondere questo programma in tutto il territorio boliviano. Giusto il mese scorso il direttore della Ciudad de los Niños, Fulvio Diploma, insieme ai rappresentati di varie organizzazioni che si occupano di minori, ha partecipato a un incontro per lo scambio di esperienze sui programmi di affido, con lo scopo di condividere i progressi, progettare e attuare insieme programmi di affidamento come modalità di cura alternativa per bambini, adolescenti e ragazzi.
Fulvio con la direttrice dei Servizi sociali, il giudice per i minori di Cochabamba, la responsabile del programma famiglie affidatarie della Ciudad, la responsabile dell’Ufficio adozioni di Cochabamba e la rappresentante di UNICEF Bolivia