Nel 1971 l’avvio della Ciudad de los Niños di Cochabamba.

 

Nell’ambito delle celebrazioni per i 60 anni di cooperazione missionaria dalla nostra diocesi ricorrono due date significative anche per il Patronato S.Vincenzo.

Nel 1966, don Berto Nicoli, in Bolivia da alcuni anni, propose a don Bepo, fondatore del Patronato San Vincenzo, di essere presente in Bolivia per prendersi cura dei bambini, là numerosissimi e bisognosi di aiuto. Don Bepo raccolse la proposta e il 1° luglio di 55 anni fa, don Antonio Berta partì per la Bolivia con l’incarico di assumere la direzione della “Città dei Bambini” di La Paz, costruita con il contributo delle diverse ambasciate. Pochi mesi dopo partirono per la Bolivia due suore delle Orsoline di Somasca e alcuni giovani volontari. Negli anni successivi padre Giancarlo Pezzotta, aiutato da tre laici, assunse la direzione dell’internato “Pedro Domingo Murillo” con circa 150 ragazzi.

Il 12 aprile 1969 don Bepo, all’età di 80 anni, compì il suo secondo viaggio in Bolivia, per prendere visione dei terreni riservati alla nuova costruzione della “Città dei Bambini” a Cochabamba e per firmare l’accordo per l’avvio dei lavori. Padre Antonio Berta diede il via ai lavori nel 1970 e mentre a La Paz padre Angelo Gelmi abbelliva la “Città dei bambini”, in 14 mesi portava a temine la parte centrale della Ciudad a Cochabamba, inaugurata ufficialmente il 19 dicembre 1971, con l’ingresso dei primi 50 ragazzi provenienti dalla strada.

Si aggiunsero poi altre tre case famiglia, una casa per ragazze, le scuole elementari, una piscina, un campo sportivo, due campi di pallacanestro. Nel 1972 il Patronato si fece carico a La Paz della direzione dell’istituto Mendez-Arco, un convitto maschile con scuole professionali che permetteva di continuare gli studi ai ragazzi della Ciudad.

Sempre in quegli anni, il Patronato assunse la gestione della parrocchia di Sacaba per assecondare un desiderio di don Bepo che voleva che i suoi sacerdoti si dedicassero anche all’apostolato delle parrocchie.

Nel 1977 il campo d’azione del Patronato si ampliò ulteriormente, grazie al dono di una casa adibita ad accogliere bambini abbandonati provenienti dalla regione amazzonica di Cochabamba.

Sempre a Cochabamba si aprirono altri due fronti: furono costruiti capannoni con le aule per scuole superiori professionali e furono acquistati terreni agricoli destinati ad avviare la scuola agricola di Itapaya che iniziò a funzionare ufficialmente nel 1988 e che venne guidata, a partire dall’anno successivo, da don Giuseppe Capelli, già direttore del Patronato dopo la morte di don Bepo.

Dagli anni ’90 in poi la “Città dei bambini” si sviluppò principalmente nell’area di Cochabamba per adattare le strutture ad accogliere un numero sempre crescente di ragazzi e ragazze, compresi piccoli e neonati.

 

Una città di mille ragazzi

Oggi i ragazzi seguiti e sostenuti dal Patronato sono un migliaio:

• 730 alunni nella scuola Primaria e Secondaria Professionale.

• 80 bambini, tra 2 e 14 anni, accolti nelle nostre 9 case di accoglienza.

• 50 ragazzi nel programma Emmaus verso l’autonomia, distribuiti in 3 case di accoglienza per ragazzi e ragazze fino a 18 anni.

• 60 bambini nel programma di reintegrazione familiare

• 10 ragazzi attualmente nella casa dedicata all’accoglienza provvisoria per i casi di emergenza segnalati dai servizi sociali.

• 15 bambini, tra 0 e 5 anni, accolti nel sistema di affido locale temporaneo realizzato con 7 famiglie boliviane per rispondere alle domande di accoglienza dei servizi sociali.

 

Articolo tratto da L’Angelo in Famiglia Dicembre 2021

 

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