Il Patronato San Vincenzo è un’istituzione della Chiesa bergamasca che, da decenni, accoglie persone in stato di fragilità o grave marginalità: l’accoglienza è un punto fermo della struttura e le persone accolte sono accompagnate da un sostegno educativo e inserite in una rete di opportunità e solidarietà.
I processi inclusivi cambiano
In questo senso il Patronato fa parte degli enti del terzo settore che intervengono sulla grave marginalità e sono chiamati a rispondere ai bisogni dell’utente che sono casa, lavoro, salute e progetto di vita.
Trattandosi di persone adulte (o per lo meno di maggiorenni) è necessario elaborare progetti che portino le persone accolte alla progressiva autonomia.
A questo fine il Patronato sta cercando di fare tre cose:
1. Ristabilire le relazioni familiari o parentali che il divorzio o i conflitti hanno spezzato;
2. Restituire l’ospite al Comune di origine o di residenza ristabilendo i contatti coi servizi sociali;
3. Esternalizzare l’accoglienza dal Patronato al territorio nella forma dell’housing sociale in vista dell’autonomia della persona accolta.
A partire da questi tre punti fermi e in vista della improrogabile ristrutturazione della casa centrale, si sta sviluppando un nuovo modello di accoglienza: gli italiani e parte di quelli stranieri accolti dal Patronato, saranno ospitati a breve in strutture di housing in semi-autonomia, seguiti dall’equipe degli educatori verso l’integrazione territoriale, lavorativa e sociale, per tentare di ricostruire un modello di vita sostenibile.
Superare il modello verso l’inclusione
Questo housing misto sarà centrato sul mutuo aiuto nella gestione di spazi comuni e sull’autonomia dell’organizzazione degli spazi e dei tempi di vita e lavoro. Grazie alla sinergia con vari enti del territorio si sono recuperati alloggi sia nella nostra provincia (a Osio Sotto, Verdello, Seriate, Azzano S. Paolo, Ponte S. Pietro, Seriate…) sia in città per ospitarvi le persone in autonomia ed è iniziato un lavoro di rete con realtà come gli Istituti parrocchiali, i Centri di ascolto Caritas, il Seminario Vescovile, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero ecc. per progettare insieme un housing integrato.
La ristrutturazione della casa centrale che inizierà a breve infatti obbligherà a ridurre il numero delle persone accolte; ma nessuno sarà abbandonato a sé stesso. Proprio per questo da mesi si sta lavorando alla “esternalizzazione dell’ospitalità” al fine di continuare quell’accoglienza che da decenni caratterizza l’opera del Patronato San Vincenzo.